Nuovo parcheggio, grande progetto o occasione mancata?

Giu­sto poco tem­po fa abbia­mo avu­to occa­sio­ne di assi­ste­re all’inaugurazione del “Nuo­vo par­cheg­gio mul­ti­pia­no” in Loc. Boc­chet­to. A riguar­do, quel­lo che più ci inte­res­sa è for­ni­re ai nostri cit­ta­di­ni una pro­spet­ti­va più ampia, che offra loro tut­ti gli stru­men­ti neces­sa­ri a valu­ta­re ed ela­bo­ra­re il pro­prio pun­to di vista. E’ vero che “que­sto par­cheg­gio è costa­to zero”, ma solo gra­zie a un finan­zia­men­to “pio­vu­to dal cie­lo” per­ché par­te di risor­se desti­na­te a tut­ti i comu­ni del­le iso­le mino­ri. Quel­lo che allo­ra ci chie­dia­mo è: essen­do i fon­di in que­stio­ne NON VINCOLATI, quin­di libe­ri di esse­re usa­ti come meglio si cre­de, per­ché è sta­to deci­so di uti­liz­za­re tut­ta la cifra a dispo­si­zio­ne (1,2 mln €) per rea­liz­za­re un par­cheg­gio? In pra­ti­ca 8000 € a posto auto visto che par­lia­mo di 150 posti. È una doman­da che sor­ge spon­ta­nea e che non inten­de dubi­ta­re del­la neces­si­tà di ave­re posti auto in più per i turi­sti, ma riflet­te piut­to­sto sul­la prio­ri­tà avu­ta rispet­to alle neces­si­tà e alle esi­gen­ze di chi vive Por­to Azzur­ro per 365 gior­ni l’anno. Un’opera che comun­que ha con­su­ma­to più di 5000 mq di suo­lo e ha pre­clu­so l’unica area di Por­to Azzur­ro dove sareb­be sta­to vera­men­te pos­si­bi­le costrui­re una nuo­va scuo­la, con una pale­stra attrez­za­ta già a dispo­si­zio­ne, una biblio­te­ca e degli spa­zi ver­di per tut­ti, per­so­ne e ami­ci ani­ma­li. Con­si­de­ran­do di vive­re in un pae­se sen­za asi­lo nido, sen­za una men­sa per pri­ma­ria e secon­da­ria, sen­za un museo, quel­lo che fa riflet­te­re è sape­re che dopo anni, di que­sti pro­ble­mi del quo­ti­dia­no, non si è prov­ve­du­to nean­che ad ave­re un’idea di come risol­ver­li. Per con­clu­de­re, come det­to all’inizio, con­sen­tia­mo ad ogni let­to­re di osser­va­re cosa suc­ce­de intor­no a noi, elen­can­do come gli altri comu­ni elba­ni han­no uti­liz­za­to que­ste risorse.

Capo­li­ve­ri 1,6 mln:
- Rea­liz­za­zio­ne del­la nuo­va Sezio­ne Pri­ma­ve­ra per la pri­ma infan­zia
- Ristrut­tu­ra­zio­ne del­la scuo­la pri­ma­ria “De Ami­cis”
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne ed ade­gua­men­to del­la stra­da ex mili­ta­re di Laco­na con con­te­stua­le rea­liz­za­zio­ne di pista ciclabile

Mar­cia­na Mari­na 970 mila €:
- riqua­li­fi­ca­zio­ne archi­tet­to­ni­ca del trat­to tom­ba­to del fos­so di San Gio­van­ni, e di un’area par­cheg­gio
- riqua­li­fi­ca­zio­ne del­le fac­cia­te del polo sco­la­sti­co con la sosti­tu­zio­ne degli infis­si
- riqua­li­fi­ca­zio­ne del­le tri­bu­ne del cam­po di calcio

Mar­cia­na 1,570 mln €:
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne ambien­ta­le del ter­ri­to­rio – via del­la Fon­ta­nel­la fraz. Pog­gio
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne Ambien­ta­le Rea­liz­za­zio­ne par­cheg­gio stra­da pro­vin­cia­le 25 in loc. Pomon­te
- Manu­ten­zio­ne ex scuo­la elem. Pomon­te per rea­liz­za­zio­ne cen­tro didat­ti­co ambien­ta­le con fore­ste­ria
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne area del­la Gua­tel­la fraz. Mar­cia­na e rea­liz­za­zio­ne un bel­ve­de­re attrez­za­to
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne del siste­ma dei per­cor­si pedo­na­li e del­la piaz­za del fron­te mare di Sant’ Andrea

Por­to­fer­ra­io 2,460 mln €:
- pro­get­to di restau­ro e valo­riz­za­zio­ne di cam­mi­na­men­ti ed acces­si del­le for­ti­fi­ca­zio­ni
- riqua­li­fi­ca­zio­ne del­l’a­rea pedo­na­le de Le Ghia­ie
- manu­ten­zio­ne del cimi­te­ro comu­na­le
- pro­get­ta­zio­ne del­la nuo­va coper­tu­ra del­la Biblio­te­ca Fore­sia­na
- pro­get­ti di riqua­li­fi­ca­zio­ne degli impian­ti spor­ti­vi di San Gio­van­ni e del Car­bu­ro
- riqua­li­fi­ca­zio­ne di piaz­za del­la Repub­bli­ca
- riqua­li­fi­ca­zio­ne urba­na del trat­to tra Cala­ta Maz­zi­ni e Alto Fon­da­le
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne del trat­to via­rio tra via­le Zam­bel­li e Bivio Boni.

Cam­po nell’Elba 2,390 mln €:
- lavo­ri per la mes­sa in sicu­rez­za e il restau­ro con­ser­va­ti­vo del­la Tor­re di Mari­na di Cam­po
- Inter­ven­ti per il com­ple­ta­men­to del­la riqua­li­fi­ca­zio­ne di Piaz­za Giu­sep­pe Gari­bal­di a San Pie­ro
- Com­ple­ta­men­to degli arre­di nel Cen­tro Com­mer­cia­le Natu­ra­le “Il Gol­fo di Mari­na di Cam­po
- Com­ple­ta­men­to dei lavo­ri di siste­ma­zio­ne di via per Portoferraio.

Rio 1,510 mln €:
- Riqua­li­fi­ca­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne pas­seg­gia­ta a mare degli Spiaz­zi – Muni­ci­pio di Rio Mari­na – I, II, III Stral­cio Funzionale

Idea Comu­ne

nuovo paarcheggio bocchetto

Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

Whatever works (basta che funzioni)

Già pri­ma del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le l’am­mi­ni­stra­zio­ne ha intro­dot­to un siste­ma di gestio­ne dei rifiu­ti e di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta ormai noto a tut­ti: rac­co­gli­to­ri che si apro­no tra­mi­te QR code, sac­chet­ti che si com­pra­no solo dai due distri­bu­to­ri, “man­gia­bot­ti­glie” che rila­scia­no uno scon­to frui­bi­le pres­so super­mer­ca­ti Coop o Conad. Que­sto siste­ma è sta­ta una vostra scel­ta, legit­ti­ma, che in que­ste righe non inten­dia­mo contestare.

Tut­to ciò pre­mes­so, mutuan­do il tito­lo di un film di Woo­dy Allen, “Basta che fun­zio­ni”! Sono infat­ti gior­ni, da mesi, che le per­so­ne “gira­no” con sac­chi e bido­ni con­te­nen­ti bot­ti­glie di pla­sti­ca per­ché i “man­gia­bot­ti­glie” non fun­zio­na­no o sono pie­ni. Sì, è vero che le bot­ti­glie pos­so­no esse­re but­ta­te nel­la pla­sti­ca, che il gua­sto non si può pre­ve­de­re e che esi­sto­no per­so­ne inci­vi­li. Ma qua­le di que­ste tre affer­ma­zio­ni non era cono­sciu­ta pri­ma che deci­de­ste di instal­la­re i “man­gia­bot­ti­glie” e di “pub­bli­ciz­zar­li” come una ridu­zio­ne sul­la TARI che i cit­ta­di­ni avreb­be­ro rice­vu­to per effet­to degli scon­ti sul­la spe­sa fat­ti da Coop e Conad?

Se non vi capi­ta spes­so di uti­liz­za­re il “man­gia­bot­ti­glie” per­ché non ave­te spa­zio per rac­co­glie­re le bot­ti­glie o per­ché non inte­res­sa­ti, vi spie­ghia­mo cosa avvie­ne. Per pri­ma cosa le per­so­ne effet­tua­no la rac­col­ta in con­te­ni­to­ri o sac­chi che svuo­ta­no ogni vol­ta che si reca­no al “man­gia­bot­ti­glie”, sac­chi che chia­ra­men­te non sono quel­li del­la pla­sti­ca. Dopo di che van­no al “man­gia­bot­ti­glie” e lo tro­va­no non fun­zio­nan­te o pie­no ma chia­ra­men­te non è pos­si­bi­le con­fe­ri­re tut­to nel­la pla­sti­ca per­ché sareb­be neces­sa­rio il QR code. Di con­se­guen­za le per­so­ne tor­na­no il gior­no dopo, maga­ri con un ulte­rio­re sac­co con le bot­ti­glie. E poi il ter­zo e così via sino al momen­to in cui non san­no più dove met­ter le bot­ti­glie in casa pro­pria. A que­sto pun­to il vostro sug­ge­ri­men­to sareb­be di riem­pi­re il sac­co del­la pla­sti­ca, san­cen­do quin­di come “per­so” il tem­po pas­sa­to e per­den­do­ne dell’altro per riem­pi­re altri sac­chi. Se que­sto deve esse­re il pro­ce­di­men­to occor­re rispon­de­re ad una doman­da che le per­so­ne da tem­po si fan­no, indi­pen­den­te­men­te da chi pos­sa­no aver vota­to, se abbia­no vota­to o da cosa pen­si­no del­la gestio­ne dei rifiu­ti in gene­ra­le: ma que­sto siste­ma del “man­gia­bot­ti­glie” è affi­da­bi­le o no? Se pur­trop­po i “man­gia­bot­ti­glie” si gua­sta­no di fre­quen­te, un ter­zo in aggiun­ta sareb­be uti­le, tan­to che già duran­te la cam­pa­gna elet­to­ra­le il Sin­da­co ne annun­ciò l’in­tro­du­zio­ne, ma arri­ve­rà o dob­bia­mo aspet­ta­re le pros­si­me elezioni?

I com­por­ta­men­ti del­la “gen­te inci­vi­le” sono sen­za dub­bio un pro­ble­ma seb­be­ne, vi dia­mo una noti­zia, la gen­te inci­vi­le è pre­sen­te da sem­pre, in ogni dove e non appa­re solo poco dopo le ele­zio­ni dile­guan­do­si poco pri­ma. È evi­den­te che l’en­te pub­bli­co, anche nel rispet­to del­le nor­me cui è lui stes­so sog­get­to, deb­ba pre­ve­de­re e irro­ga­re san­zio­ni nei con­fron­ti di chiun­que con il pro­prio gesto inqui­ni l’ambiente o, oltre­tut­to, rechi un dan­no ad un bene pub­bli­co limi­tan­do­ne o impe­den­do­ne il fun­zio­na­men­to, ma di pari pas­so occor­re un pro­ces­so di edu­ca­zio­ne ed infor­ma­zio­ne per­ché, se get­to il “tetra pak” nel­la pla­sti­ca, maga­ri non sono un inci­vi­le ma sem­pli­ce­men­te un cit­ta­di­no mal infor­ma­to. Per il resto, lo ripe­tia­mo: “Basta che fun­zio­ni”.

Idea Comu­ne Por­to Azzurro

Baste che funzioni
Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

La sanzione è negli occhi di chi guarda

Pas­sa­to un po’ di tem­po dal­le pri­me mul­te per la dif­fe­ren­zia­ta, è giun­to il momen­to di fare una con­si­de­ra­zio­ne. La pri­ma cosa da dire è che non sor­pren­de affat­to il modus ope­ran­di adot­ta­to dal­l’am­mi­ni­stra­zio­ne, ormai un mar­chio di fab­bri­ca che non fa altro che evi­den­zia­re la pre­sun­zio­ne di aver atti­va­to un siste­ma infal­li­bi­le, il famo­so pugno di fer­ro sen­za però guan­to di vel­lu­to. Nes­su­no met­te in discus­sio­ne il fat­to che chi sba­glia deb­ba paga­re, ma pri­ma biso­gne­reb­be atti­var­si nel limi­ta­re le occa­sio­ni di erro­re dei nostri cit­ta­di­ni. Spe­cial­men­te per­ché rischia­no di incap­pa­re in san­zio­ni da 300 euro, che met­to­no in seria dif­fi­col­tà l’e­qui­li­brio del­le eco­no­mie casa­lin­ghe quan­do meno se lo aspet­ta­no. Ciò che ci ritro­via­mo è inve­ce un siste­ma che è tut­t’al­tro che “per­fet­to”, una spro­por­zio­ne tra l’am­mon­ta­re del­la san­zio­ne e il rischio di incor­re­re nel­l’er­ro­re, ed un’am­mi­ni­stra­zio­ne che cre­de di gover­na­re degli inci­vi­li. Dispia­ce che l’am­mi­ni­stra­zio­ne abbia una così bas­sa con­si­de­ra­zio­ne dei pro­pri cit­ta­di­ni. Per coe­ren­za, con­fa­cen­do­si al pugno di fer­ro, avreb­be dovu­to ave­re il corag­gio di san­zio­nar­li tem­po fa, maga­ri pri­ma del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le, quan­do vole­va far par­ti­re que­sto siste­ma “per­fet­to” nel bel mez­zo del­la sta­gio­ne esti­va. Con tut­ta sin­ce­ri­tà mi sen­to di dire che a Por­to Azzur­ro non esi­sto­no solo per­so­ne inci­vi­li, ma anche cit­ta­di­ni che com­met­to­no erro­ri sem­pli­ce­men­te per­ché poco infor­ma­ti.
Fare gior­na­te di puli­zia, pro­get­ti di edu­ca­zio­ne ambien­ta­le, incon­tri con asso­cia­zio­ni di volon­ta­ria­to sono le poli­ti­che che il Comu­ne di Por­to Azzur­ro avreb­be dovu­to met­te­re in atto già da tem­po, sti­mo­lan­do la comu­ni­tà alla cor­ret­ta gestio­ne del ciclo dei rifiu­ti o sul­la limi­ta­zio­ne e il riu­ti­liz­zo del­la pla­sti­ca. A dire la veri­tà inve­ce, sul­la limi­ta­zio­ne al con­su­mo del­la pla­sti­ca si sono impe­gna­ti, infat­ti l’ac­qui­sto dei sac­chet­ti di pla­sti­ca blu per get­tar­ci la car­ta è sta­ta una tro­va­ta invi­dia­bi­le, spe­cial­men­te se si con­si­de­ra l’o­pe­ra­io che suc­ces­si­va­men­te dovrà ria­pri­re il sac­chet­to, svuo­tar­lo in un altro cas­so­ne e get­tar­lo via. Cha­peau.
L’e­du­ca­zio­ne tra­scen­de l’istruzione e rag­giun­ge il cit­ta­di­no al pun­to da modi­fi­car­ne i gesti, ecco per­ché, ancor pri­ma di pen­sa­re a san­zio­na­re era fon­da­men­ta­le pro­gram­ma­re un’educazione ambien­ta­le. Dicia­mo­ci la veri­tà, non si può di cer­to pen­sa­re che sia suf­fi­cien­te pub­bli­ca­re un video su Face­book e con­se­gna­re un opu­sco­lo per fare for­ma­zio­ne, spe­cial­men­te in un pae­se dove fino a “qual­che gior­no fa” veni­va get­ta­to tut­to nel­l’in­dif­fe­ren­zia­to sen­za alcu­na restri­zio­ne. Se si pen­sa di rag­giun­ge­re il 65% san­zio­nan­do e sca­ri­can­do la col­pa sul­l’in­ci­vil­tà del cit­ta­di­no, allo­ra la stra­da è total­men­te sba­glia­ta. Per miglio­ra­re deter­mi­na­ti com­por­ta­men­ti ci vuo­le tem­po, quel­lo che l’in­daf­fa­ra­ta l’am­mi­ni­stra­zio­ne non ha a dispo­si­zio­ne per cer­te mozio­ni con­si­lia­ri ma inve­ce tro­va per visio­na­re video e foto, van­tan­do­si di sape­re chi, quan­do e cosa but­ta ogni cit­ta­di­no. Una sor­ta di Gran­de Fra­tel­lo dei cas­so­net­ti.
Un’ul­ti­ma cosa, l’in­fal­li­bi­li­tà di que­sto siste­ma “per­fet­to” non può esse­re mini­ma­men­te para­go­na­ta a quel­la del­l’in­vio del­le san­zio­ni: quel­lo sì che fun­zio­na bene, drit­to drit­to a casa del desti­na­ta­rio… come fos­se un por­ta a porta.

Andrea Sol­fo­ret­ti
Con­si­glie­re Comu­na­le, Grup­po Idea Comu­ne
@andreasolforetti

La sanzione e negli occhi di chi guarda
Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

Asilo nido, l’opportunità diventata necessità

Qual­che mese fa, sul­la stam­pa loca­le, uscì un arti­co­lo che mi col­pì par­ti­co­lar­men­te. Par­la­va del­la chiu­su­ra defi­ni­ti­va del­la scuo­la d’in­fan­zia pari­ta­ria del Pog­get­to a Por­to Azzur­ro, comu­ne­men­te cono­sciu­ta da noi lon­go­ne­si come “Asi­lo del­le Suo­re”. Nel­l’ar­ti­co­lo non c’e­ra nien­te che non fos­se già noto o addi­rit­tu­ra pre­vi­sto da tem­po, ma quel­la let­tu­ra mi ha por­ta­to a fare due diver­se con­si­de­ra­zio­ni, incen­tra­te pro­prio sul ruo­lo di quel­la strut­tu­ra. La pri­ma è sul­l’im­por­tan­za che potreb­be con­ti­nua­re a rico­pri­re quel luo­go svol­gen­do la fun­zio­ne di asi­lo nido, come già pro­po­sto diver­so tem­po fa in con­si­glio comu­na­le. Un ser­vi­zio ormai fon­da­men­ta­le sia per le fami­glie, spe­cial­men­te per quel­le dove lavo­ra­no entram­bi i geni­to­ri, che per lo svi­lup­po dei bam­bi­ni, in ter­mi­ni di appren­di­men­to e socia­liz­za­zio­ne. Un pae­se come il nostro non può più per­met­ter­si che un geni­to­re deb­ba smet­te­re di lavo­ra­re o che addi­rit­tu­ra una fami­glia deb­ba tro­var­si costret­ta a tra­sfe­rir­si altro­ve, maga­ri più vici­no a chi può dar­le una mano con i figli. Ulti­ma­men­te si par­la mol­to di finan­zia­men­ti PNRR: su amplia­men­ti e nuo­ve costru­zio­ni per asi­li nido e scuo­le d’in­fan­zia sono sta­ti mes­si a ban­do 3,7 MILIARDI, più altri 100 milio­ni cir­ca mes­si dal Mini­ste­ro. Ecco, i ban­di sono ormai chiu­si e più di 300 milio­ni sono rima­sti sen­za asse­gna­zio­ne. Que­sto è il risul­ta­to del disin­te­res­se dei Comu­ni per un tema che par­la di quo­ti­dia­ni­tà, di vita rea­le.
La secon­da con­si­de­ra­zio­ne è più di pro­fi­lo sto­ri­co e socia­le, cioè quel­lo che in que­sti ses­san­t’an­ni ha signi­fi­ca­to que­sto luo­go per i com­pae­sa­ni e per Por­to Azzur­ro. Il ruo­lo socia­le di que­sto ser­vi­zio ha lascia­to un impron­ta inde­le­bi­le nel­la nostra comu­ni­tà, for­man­do ed edu­can­do diver­se gene­ra­zio­ni, tes­sen­do rap­por­ti, sto­rie, lega­mi che han­no scol­pi­to, per chi ha avu­to modo di fre­quen­tar­lo, ricor­di di valo­re affet­ti­vo ine­sti­ma­bi­le. Valo­re ine­sti­ma­bi­le riscon­tra­bi­le anche nel­l’e­di­fi­cio, anti­ca­men­te di pro­prie­tà di Fran­ce­sco Rebua (1894–1964). Pro­prio in quel­la casa veni­va­no da lui col­le­zio­na­te stam­pe, libri e docu­men­ti anti­chi sul­l’El­ba e Por­to Azzur­ro in par­ti­co­la­re. Fu per sua volon­tà che la vil­la con tut­to il suo con­te­nu­to ven­ne con­se­gna­ta alle Figlie del­la Cari­tà di San Vin­cen­zo de Pao­li, in quan­to le suo­re, come sap­pia­mo, era­no ben radi­ca­te nel­la vita socia­le del pae­se e quin­di una pre­sen­za impor­tan­te per il bene del­la comu­ni­tà.
In con­clu­sio­ne, pos­so quin­di dire che quel­la filan­tro­pi­ca scel­ta di Fran­ce­sco Rebua fu ad ogni modo lun­gi­mi­ran­te, in tan­ti anni mol­ti ragaz­zi sono cre­sciu­ti al Pog­get­to ed han­no con­tri­bui­to a loro vol­ta alla cre­sci­ta del­la nostra comu­ni­tà. Con que­sto spi­ri­to, e non solo per il rispet­to del pas­sa­to, non pos­sia­mo aspet­ta­re un altro bene­fat­to­re e ciò che auspi­co è che si ini­zi vera­men­te a pen­sa­re al futu­ro del nostro pae­se. Un pae­se che ha esi­gen­ze tut­to l’an­no e non vive solo nei mesi estivi.

Andrea Sol­fo­ret­ti
Con­si­glie­re Comu­na­le, Grup­po Idea Comu­ne
@andreasolforetti

Asilo nido lopportunita diventata necessita
Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

Repetita defatigant (le cose ripetute stancano)

Avrei dovu­to fare un reso­con­to del Con­si­glio comu­na­le di vener­dì, ma, dopo vari rin­vii dei pun­ti ogget­to di discus­sio­ne, il tut­to si è ridot­to all’approvazione di un ver­ba­le di som­ma urgen­za (3.300 euro per la puli­zia del fos­so del Botro), alla nostra mozio­ne sull’area di sgam­ba­ta dei cani ed alla nostra inter­pel­lan­za sul­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta. Pri­ma di par­la­re, nei pros­si­mi gior­ni, di que­sti pun­ti, vor­rei, oggi, inter­ve­ni­re in una pole­mi­ca scop­pia­ta sui social che vede atto­re pro­ta­go­ni­sta il nostro Sin­da­co. In bre­ve, un pri­va­to cit­ta­di­no (Simo­ni, ex Sin­da­co) con un post su Face­book, chie­de pole­mi­ca­men­te cosa fa l’amministrazione per la con­si­de­re­vo­le pre­sen­za (indi­scu­ti­bi­le tra l’altro) di topi in pae­se. Un altro pri­va­to cit­ta­di­no inter­vie­ne, com­men­tan­do il post, mani­fe­stan­do ver­go­gna. Ora, io, dal Sin­da­co, mi sarei aspet­ta­to una rispo­sta del gene­re: “sono sta­ti fat­ti degli inter­ven­ti di derat­tiz­za­zio­ne, sicu­ra­men­te insuf­fi­cien­ti, ma pos­sia­mo spen­de­re solo pochi sol­di per­ché non sia­mo anco­ra riu­sci­ti ad appro­va­re il bilan­cio anche se, per leg­ge, avrem­mo dovu­to appro­var­lo entro il 31 ago­sto” (si par­la di bilan­cio di pre­vi­sio­ne 2022 e sia­mo qua­si nel 2023, ndr). No, la rispo­sta è sta­ta for­mu­la­ta con il con­sue­to gar­bo e fair play isti­tu­zio­na­le; Mau­ri­zio ha indos­sa­to i tra­di­zio­na­li abi­ti da dee­jay e, per l’ennesima vol­ta ha ripro­po­sto il soli­to disco rot­to, che nul­la c’azzeccava, “il porto…Simoni…il PD….la mino­ran­za” e, new entry, l’Edicola Elba­na Show, una tiri­te­ra che, fran­ca­men­te, ha ammor­ba­to gli ammen­ni­co­li (venu­to a noia, ndr).
Nes­su­na auto­cri­ti­ca, per cari­tà, mai met­te­re in discus­sio­ne il prin­ci­pio di infal­li­bi­li­tà del pri­mo cit­ta­di­no. Infi­ne, Mau­ri­zio chiu­de il suo inter­ven­to, con un rife­ri­men­to, con inten­to iro­ni­co, al futu­ro del pae­se, che la mino­ran­za, vor­reb­be garan­ti­re con la mozio­ne sull’area di sgam­bo dei cani. Ricor­do al Sin­da­co che ren­de­re il futu­ro più roseo al pae­se spet­ta alla sua ammi­ni­stra­zio­ne, ed inol­tre che, fina­liz­za­ta al benes­se­re dei cit­ta­di­ni, può con­si­de­ra­re anche la nostra inter­pel­lan­za sul­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta e da lui non cita­ta nel post. Se la gestio­ne dei rifiu­ti pro­se­gue così, con per­cen­tua­le di dif­fe­ren­zia­ta infe­rio­re al 65%, dovre­mo paga­re, tra eco­tas­sa e resti­tu­zio­ne del con­tri­bu­to per l’acquisto dei con­te­ni­to­ri oltre 450.000 euro. Lui è fidu­cio­so che que­sta per­cen­tua­le sarà rag­giun­ta; ce lo augu­ria­mo tut­ti.
Ad ogni buon con­to, se le nostre mozio­ni o inter­pel­lan­ze non sono con­si­de­ra­te degne di esse­re pre­se in con­si­de­ra­zio­ne, al pros­si­mo Con­si­glio pro­por­re­mo l’istituzione di una Com­mis­sio­ne Sul­la Qua­li­tà Del­le Inter­pel­lan­ze e Mozio­ni. Se le mozio­ni non piac­cio­no, ven­go­no accar­toc­cia­te e get­ta­te nel con­te­ni­to­re, chia­ra­men­te nel sac­chet­to blu…di plastica.

Enri­co Toniet­ti
Con­si­glie­re Comu­na­le, Grup­po Idea Comu­ne
@enricotonietti

IDEA COMUNE il pifferaio
Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

Cerco un centro di raccolta permanente (Semicit. di Franco Battiato)

In que­sta sua rino­ma­ta can­zo­ne, il mae­stro Bat­tia­to face­va rife­ri­men­to ad un sen­so di smar­ri­men­to, il soli­to che pro­va il cit­ta­di­no di Por­to Azzur­ro pen­san­do alla par­te comu­ni­ca­ti­va del pro­prio Comu­ne. È giu­sto di qual­che gior­no la noti­zia che il cen­tro di rac­col­ta del Comu­ne di Por­to Azzur­ro è sta­to chiu­so dopo un sopral­luo­go dell’Arpat. Ci sarem­mo aspet­ta­ti che l’Amministrazione chia­ris­se la vicen­da da subi­to, dicen­do se il Capan­no­ne è sta­to inter­det­to in via pre­cau­zio­na­le dal Sin­da­co, in atte­sa dei risul­ta­ti del sopral­luo­go, oppu­re dispo­sto da qual­che auto­ri­tà. A quel pun­to ci sarem­mo anche aspet­ta­ti che venis­se­ro illu­stra­te le pro­spet­ti­ve di quel­la strut­tu­ra, dei tem­pi del­la boni­fi­ca, che qual­cu­no con­fer­mas­se o smen­tis­se la voce che vede dipen­den­ti del­la socie­tà par­te­ci­pa­ta del Comu­ne impie­ga­ti nel­la gestio­ne dei rifiu­ti e se ci tro­via­mo anco­ra in quel­la situa­zio­ne di emer­gen­za sani­ta­ria tale da non per­met­te­re agli ope­rai di gode­re del pro­prio gior­no di ripo­so set­ti­ma­na­le. Nien­te di tut­to ciò, anzi. Si comu­ni­ca uffi­cial­men­te solo tra­mi­te Face­book e per que­sto, cer­can­do di rima­ne­re infor­ma­ti il più pos­si­bi­le, non ci è sfug­gi­ta la con­di­vi­sio­ne di un sim­pa­ti­co post da par­te di un nostro ammi­ni­stra­to­re. Un post che favo­leg­gia di asi­ni igno­ran­ti e tigri e leo­ni giu­sti e sag­gi, sem­pre dal­la par­te del­la ragio­ne e del­la veri­tà.
Ma una veri­tà, anzi due, anche pic­co­le, anche da par­te di asi­ni igno­ran­ti, voglia­mo dir­le.
La pri­ma, ormai sot­to gli occhi di tut­ti, è che il tan­to decan­ta­to siste­ma di rac­col­ta dei rifiu­ti, fa acqua, anzi, spaz­za­tu­ra da tut­te le par­ti. Ogni gior­no pos­sia­mo ammi­ra­re i sac­chet­ti dei rifiu­ti abban­do­na­ti in mez­zo alla stra­da o ai pie­di (sino all’arrivo dei gab­bia­ni) del­le iso­le eco­lo­gi­che o a riem­pi­re i cesti­ni per le car­tac­ce ren­den­do­li inser­vi­bi­li. Ogni gior­no pos­sia­mo ascol­ta­re gli impro­pe­ri di turi­sti e resi­den­ti al momen­to dell’acquisto dei sac­chet­ti o del con­fe­ri­men­to dei rifiu­ti. Infi­ne, la chiu­su­ra del Cen­tro in pie­na sta­gio­ne esti­va, una vera e pro­pria cilie­gi­na sul­la tor­ta. Il cit­ta­di­no non ne vie­ne mes­so a cono­scen­za se non con un foglio scrit­to a mano appo­sto all’in­gres­so e, come se non bastas­se, infor­ma­to del ser­vi­zio prov­vi­so­rio di rac­col­ta mobi­le con un fan­ta­sti­co “pas­sa­te paro­la”. Insom­ma, come di con­sue­to, “tut­to va bene Mada­ma la mar­che­sa”.
La secon­da veri­tà è che l’ignoranza (nostra) si com­bat­te con la cono­scen­za (vostra), ma, chie­dia­mo: chi meglio dei giu­sti e sag­gi, tigri e leo­ni, può scon­fig­ger­la? Da par­te nostra garan­tia­mo che noi asi­ni non abbia­mo né odio né risen­ti­men­to e pro­met­tia­mo che la nostra igno­ran­za non urle­rà, chie­de­rà edu­ca­ta­men­te che la vostra intel­li­gen­za non tac­cia, ci infor­mi, ci ren­da edot­ti, ci illumini.

Idea Comu­ne Por­to Azzurro

img 6178
Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

Vae victis (guai ai vinti)

“Vae vic­tis”, cioè “guai ai vin­ti”, que­ste le paro­le, che la sto­ria attri­bui­sce a Bren­no, re dei Gal­li, pro­nun­cia­te nei con­fron­ti dei Roma­ni, appe­na scon­fit­ti, che ave­va­no osa­to cri­ti­ca­re le moda­li­tà di paga­men­to del tri­bu­to di guer­ra. Ma sono pas­sa­ti 2500 anni da quel­l’e­pi­so­dio e for­se sareb­be anche il momen­to di cam­bia­re atteg­gia­men­to nei con­fron­ti di una sem­pli­ce cri­ti­ca, indi­pen­den­te­men­te se for­mu­la­ta dal­l’op­po­si­zio­ne, da un soste­ni­to­re o da un libe­ro cit­ta­di­no.
Noi sia­mo altro. Anche in que­sto, o for­se soprat­tut­to in que­sto, ci sarem­mo dif­fe­ren­zia­ti, qua­lo­ra al gover­no, e con­ti­nue­re­mo a dif­fe­ren­ziar­ci dal­l’op­po­si­zio­ne. Non può esser né il Sin­da­co, né l’amministrazione e né l’opposizione a sta­bi­li­re che tipo di cri­ti­ca, se ste­ri­le, pre­te­stuo­sa o non costrut­ti­va, un cit­ta­di­no può espri­me­re.
Un pae­sa­no, Mir­ko, nel caso di spe­cie, ha rite­nu­to di espor­re il suo pun­to di vista ed altret­tan­to giu­sta­men­te il Sin­da­co ha rite­nu­to di rispon­der­gli. Non con­di­vi­dia­mo però i toni del­la rispo­sta, se voglia­mo un pae­se più edu­ca­to e meno aggres­si­vo comin­ci lui a dare il buon esem­pio. Non abbia­mo mai con­si­de­ra­to giu­sti­fi­ca­to que­sto atteg­gia­men­to in cam­pa­gna elet­to­ra­le, figu­ria­mo­ci oggi, che è fini­ta, nei con­fron­ti poi, di un libe­ro cit­ta­di­no che ha “osa­to” mani­fe­sta­re il suo disap­pun­to nei con­fron­ti di una situa­zio­ne che, ogget­ti­va­men­te, risul­ta dav­ve­ro poco decorosa.

Idea Comu­ne Por­to Azzurro

Vae victis
Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche

Opposizione, comunicazione, lavoro di squadra. Per una idea comune di cambiamento.

Ci sia­mo can­di­da­ti per­ché ave­va­mo un’i­dea diver­sa di pae­se, di ammi­ni­stra­zio­ne e di rap­por­to con i cit­ta­di­ni. Un’i­dea che ha con­vin­to la qua­si metà del­la popo­la­zio­ne chia­ma­ta al voto in una tor­na­ta elet­to­ra­le con­trad­di­stin­ta da una note­vo­le par­te­ci­pa­zio­ne. Non abbia­mo vin­to, que­sto è evi­den­te, ma i nume­ri han­no comun­que un note­vo­le signi­fi­ca­to. Ci sia­mo can­di­da­ti per cam­bia­re non solo i vol­ti, le per­so­ne, ma l’in­te­ra cul­tu­ra ammi­ni­stra­ti­va. Per inno­va­re e pro­muo­ve­re, per crea­re nuo­vi e più for­ti lega­mi, per ren­de­re Por­to Azzur­ro miglio­re e più com­pe­ti­ti­vo. La scon­fit­ta non deve tut­ta­via fre­na­re la pas­sio­ne e l’en­tu­sia­smo, spe­cie quan­do si trat­ta di una scon­fit­ta di così stret­ta misu­ra.
Il pri­mo e più for­te segna­le di cam­bia­men­to è man­te­ne­re ciò che è sta­to pro­mes­so, ben­ché in for­ma neces­sa­ria­men­te diver­sa, per quel­lo che è il ruo­lo e quel­le che sono le fun­zio­ni di un’opposizione.
La pro­mes­sa va cioè rifor­mu­la­ta e ria­dat­ta­ta pas­san­do da un pro­gram­ma elet­to­ra­le ad uno di lavo­ro: non si trat­ta più di rea­liz­za­re ma pro­por­re e in caso di scel­te ammi­ni­stra­ti­ve discu­ti­bi­li, di con­tra­sta­re con ogni stru­men­to e mez­zo a dispo­si­zio­ne. Un’opposizione costrut­ti­va ma dura, che non fa scon­ti e che non teme il con­fron­to.
C’è tut­ta­via un pia­no sul qua­le ci sia­mo distin­ti ed un pun­to car­di­ne del­la nostra azio­ne poli­ti­ca: la comu­ni­ca­zio­ne. Ed è per que­sto che annun­cia­mo la nasci­ta del sito web di Idea Comu­ne, l’organo uffi­cia­le di infor­ma­zio­ne e la casa di tut­ti colo­ro che vor­ran­no accom­pa­gnar­ci e lavo­ra­re al nostro fian­co in que­sti cin­que anni. Anni in cui dimo­stre­re­mo costan­za e com­pe­ten­za, ren­den­do dispo­ni­bi­li alla popo­la­zio­ne stru­men­ti inno­va­ti­vi di par­te­ci­pa­zio­ne atti­va e inte­ra­zio­ne.
Sia­mo qui per costrui­re un nuo­vo futu­ro e non per ripe­te­re gli erro­ri di un pas­sa­to che cono­scia­mo fin trop­po bene. Sia­mo qui per man­te­ne­re una pro­mes­sa. Per­ché noi sia­mo altro e sia­mo pron­ti a dimostrarlo.

Idea Comu­ne Por­to Azzurro

Vai all'articolo

Potrebbe piacerti anche