Whatever works (basta che funzioni)

Già pri­ma del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le l’am­mi­ni­stra­zio­ne ha intro­dot­to un siste­ma di gestio­ne dei rifiu­ti e di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta ormai noto a tut­ti: rac­co­gli­to­ri che si apro­no tra­mi­te QR code, sac­chet­ti che si com­pra­no solo dai due distri­bu­to­ri, “man­gia­bot­ti­glie” che rila­scia­no uno scon­to frui­bi­le pres­so super­mer­ca­ti Coop o Conad. Que­sto siste­ma è sta­ta una vostra scel­ta, legit­ti­ma, che in que­ste righe non inten­dia­mo contestare.

Tut­to ciò pre­mes­so, mutuan­do il tito­lo di un film di Woo­dy Allen, “Basta che fun­zio­ni”! Sono infat­ti gior­ni, da mesi, che le per­so­ne “gira­no” con sac­chi e bido­ni con­te­nen­ti bot­ti­glie di pla­sti­ca per­ché i “man­gia­bot­ti­glie” non fun­zio­na­no o sono pie­ni. Sì, è vero che le bot­ti­glie pos­so­no esse­re but­ta­te nel­la pla­sti­ca, che il gua­sto non si può pre­ve­de­re e che esi­sto­no per­so­ne inci­vi­li. Ma qua­le di que­ste tre affer­ma­zio­ni non era cono­sciu­ta pri­ma che deci­de­ste di instal­la­re i “man­gia­bot­ti­glie” e di “pub­bli­ciz­zar­li” come una ridu­zio­ne sul­la TARI che i cit­ta­di­ni avreb­be­ro rice­vu­to per effet­to degli scon­ti sul­la spe­sa fat­ti da Coop e Conad?

Se non vi capi­ta spes­so di uti­liz­za­re il “man­gia­bot­ti­glie” per­ché non ave­te spa­zio per rac­co­glie­re le bot­ti­glie o per­ché non inte­res­sa­ti, vi spie­ghia­mo cosa avvie­ne. Per pri­ma cosa le per­so­ne effet­tua­no la rac­col­ta in con­te­ni­to­ri o sac­chi che svuo­ta­no ogni vol­ta che si reca­no al “man­gia­bot­ti­glie”, sac­chi che chia­ra­men­te non sono quel­li del­la pla­sti­ca. Dopo di che van­no al “man­gia­bot­ti­glie” e lo tro­va­no non fun­zio­nan­te o pie­no ma chia­ra­men­te non è pos­si­bi­le con­fe­ri­re tut­to nel­la pla­sti­ca per­ché sareb­be neces­sa­rio il QR code. Di con­se­guen­za le per­so­ne tor­na­no il gior­no dopo, maga­ri con un ulte­rio­re sac­co con le bot­ti­glie. E poi il ter­zo e così via sino al momen­to in cui non san­no più dove met­ter le bot­ti­glie in casa pro­pria. A que­sto pun­to il vostro sug­ge­ri­men­to sareb­be di riem­pi­re il sac­co del­la pla­sti­ca, san­cen­do quin­di come “per­so” il tem­po pas­sa­to e per­den­do­ne dell’altro per riem­pi­re altri sac­chi. Se que­sto deve esse­re il pro­ce­di­men­to occor­re rispon­de­re ad una doman­da che le per­so­ne da tem­po si fan­no, indi­pen­den­te­men­te da chi pos­sa­no aver vota­to, se abbia­no vota­to o da cosa pen­si­no del­la gestio­ne dei rifiu­ti in gene­ra­le: ma que­sto siste­ma del “man­gia­bot­ti­glie” è affi­da­bi­le o no? Se pur­trop­po i “man­gia­bot­ti­glie” si gua­sta­no di fre­quen­te, un ter­zo in aggiun­ta sareb­be uti­le, tan­to che già duran­te la cam­pa­gna elet­to­ra­le il Sin­da­co ne annun­ciò l’in­tro­du­zio­ne, ma arri­ve­rà o dob­bia­mo aspet­ta­re le pros­si­me elezioni?

I com­por­ta­men­ti del­la “gen­te inci­vi­le” sono sen­za dub­bio un pro­ble­ma seb­be­ne, vi dia­mo una noti­zia, la gen­te inci­vi­le è pre­sen­te da sem­pre, in ogni dove e non appa­re solo poco dopo le ele­zio­ni dile­guan­do­si poco pri­ma. È evi­den­te che l’en­te pub­bli­co, anche nel rispet­to del­le nor­me cui è lui stes­so sog­get­to, deb­ba pre­ve­de­re e irro­ga­re san­zio­ni nei con­fron­ti di chiun­que con il pro­prio gesto inqui­ni l’ambiente o, oltre­tut­to, rechi un dan­no ad un bene pub­bli­co limi­tan­do­ne o impe­den­do­ne il fun­zio­na­men­to, ma di pari pas­so occor­re un pro­ces­so di edu­ca­zio­ne ed infor­ma­zio­ne per­ché, se get­to il “tetra pak” nel­la pla­sti­ca, maga­ri non sono un inci­vi­le ma sem­pli­ce­men­te un cit­ta­di­no mal infor­ma­to. Per il resto, lo ripe­tia­mo: “Basta che fun­zio­ni”.

Idea Comu­ne Por­to Azzurro

Baste che funzioni

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